Storia
L' ANCE Pavia - Collegio dei Costruttori Edili ed Affini - nasce per iniziativa di un nutrito gruppo di costruttori del Pavese, della Lomellina e dell’Oltrepo, guidati dai quattro fondatori e dei quali ricordiamo il nome: il Comm.Mario Ardito, il Geom.Ausano Febbroni, il Rag. Giuseppe Gusberti e il Geom.Renzo Sclavi, che il 15 maggio del 1967 sottoscrissero l’atto costitutivo.
In realtà, già intorno al 1910, esisteva un Collegio dei Costruttori ed Imprenditori Edili di Pavia, del quale si sono poi perse le tracce.
Le ragioni che promossero la costituzione del Collegio vanno attribuite al desiderio dei costruttori della Provincia di raggruppare le Imprese edili ed affini in un’unica Associazione Provinciale e di creare un’organizzazione che si occupasse solo del settore edile, che presenta problematiche complesse, peculiarità operative, organizzative e strutturali molto diverse dagli altri settori produttivi dell’industria.
C’era, anche tra i costruttori, così come sicuramente c’è ancora oggi, la convinzione che nessun Impresa, grande o piccola che sia, possa pensare di poter cambiare, da sola, l’ambiente esterno all’Azienda e risolvere problemi che sono di tutti; non solo per l’impegno di risorse umane e finanziarie che una tale azione richiederebbe ma anche per una ragione di credibilità e trasparenza verso tutta la società.
Infatti, oggi come allora, il compito più importante che l’Associazione deve affrontare è quello di cercare di razionalizzare l’ambito, normativo e burocratico, nel quale le Aziende si trovano ad operare; perché, se non tutte, certo molte, le inefficienze e le inadeguatezze della società civile si ripercuotono, poi, sull’Impresa nel suo quotidiano operare.
Inoltre, l’azione associativa, rivolta alle Imprese attraverso la prestazione di servizi, che risultano preziosi e, spesso, indispensabili, soprattutto per le piccole Imprese, è una concreta espressione di solidarietà ed una scelta di organizzazione e modernizzazione del settore.
Per queste ragioni, è determinante maturare la convinzione che l’Associazione di categoria sia una delle componenti essenziali nella gestione della propria Impresa e, contestualmente, l’espressione della volontà degli imprenditori d'essere protagonisti delle proprie scelte e di non lasciarsi imporre tutto dall’esterno.
Per meglio sviluppare queste convinzioni, dare risposte esaustive alle esigenze avvertite, e meglio guidare un’organizzazione calibrata sulle peculiarità del nostro settore produttivo, è, indispensabile avere un’Associazione governata, direttamente, dai costruttori.
Il Collegio si propone di perseguire i seguenti fini:
- fornire la propria assistenza alle associate nelle questioni sindacali, economiche, tributarie, giuridiche, tecniche ed altre che direttamente od indirettamente possono interessarle;
- curare e trattare con Autorità, Enti, Società, Organizzazioni ed organismi e privati per tutto ciò che riguarda i fini morali e materiali del Collegio e l’assistenza e la rappresentanza delle Imprese associate;
- elaborare in unione, ove occorra, agli organi competenti pubblici e privati progetti, e programmi, piani per il settore edile, atti a creare nuove fonti di lavoro;
- promuovere lo studio, la revisione, l’aggiornamento dei capitolati di appalto e la compilazione dei nuovi capitolati da valere nei confronti di Enti statali e parastatali e dei confronti dei privati;
- stabilire e mantenere fra le Imprese della categoria armonia di rapporti e collaborazione tenendo vivo lo spirito di associazione;
- determinare fra i soci la maggiore uniformità di indirizzi ed unità di azione possibile nelle questioni relative agli interessi generali della categoria;
- rappresentare e trattare gli interessi di categoria nelle vertenze con le maestranze e loro organizzazioni riconosciute e verso organizzazioni collaterali, consorelle o superiori e verso le Autorità, sia nelle controversie collettive sia in quelle aziendali o particolari;
- fornire sia in sede Provinciale, sia in sede Regionale o Nazionale il contributo e la diretta partecipazione a tutte le iniziative che abbiano per campo lo studio, la valorizzazione, il miglioramento e la tutela delle industrie edilizie ed affini anche aderendo o partecipando ad altre Associazioni od Enti;
- adempiere a tutti gli altri compiti particolari che venissero deliberati di volta in volta dall’Assemblea dei soci e dagli organi del sodalizio e compiere tutti quegli atti e svolgere quelle attività che appaiono rispondenti al raggiungimento del fine sociale di tutela e difesa dell’interesse dell’industria edilizia e ritenuti utili per la categoria e l’attività del Collegio in genere.